Forza D'Agrò
Raggiungibile in automobile tramite la SS.114 fino al capo S. Alessio e poi proseguendo lungo il bivio a sinistra. Nel periodo estivo sono possibili collegamenti in autobus da Taormina.
A ridosso del Capo S. Alessio, sul lembo estremo di nord est della corona del monte Tauro, Forza d’Agrò si trova a 420 m. di altezza: la raggiungerete percorrendo una strada tutta curve che domina la vallata. Prima di arrivare in paese fermatevi al belvedere: il vastissimo panorama, che dallo stretto di Messina si spinge sino alla costa del catanese, vi allargherà anima e respiro. Arrivati alla cittadina non spaventatevi dalle nuove costruzioni di cui è circondata, il cuore del paese ha mantenuto intanto il suo antico fascino, arrampicatevi per i vicoli, curiosate nelle case disabitate e visitate i monumenti. All’inizio del paese troverete un altro belvedere con la chiesetta di S. Francesco del XVI secolo e poi la *** Chiesa della Triade del 1576 in cima a una scalinata sormontata da un portale gotico catalano tardo cinquecentesco con arco durazzesco (a sesto fortemente ribassato e con un doppio archivolto). La chiesa è situata un incantevole piazzetta con palme, vista magnifica e convento annesso, sotto vi è la Chiesa Madre dalla facciata barocca. Dovete poi visitare il Castello Normanno del XII sec. che, secondo la tradizione, fu costruito per volere del Gran Conte Ruggero. E’ posto sul punto più alto e più inaccessibile della Valle, e vi si arriva alla fine di una lunga e ripida scalinata di pietra. Dal 1876 l’area del Castello è stata adibita a cimitero.
Casalvecchio Siculo
Lasciata Savoca si prosegue sulla Sp19 verso l’interno. Fondato in epoca bizantina da monaci dalla Siria e dall’Egitto, possiede un interessante patrimonio architettonico ma è fuori del paese che si trova un capolavoro dell’architettura che bisogna assolutamente vedere e ricompensa largamente della strada un po’ contorta che si fa per raggiungerlo: è ****il Tempio dei SS. Pietro e Paolo d’Agrò risalente al 560 d.C. circa. Realizzato dai frati di S. Basilio, fu distrutto e saccheggiato durante la dominazione araba e poi ricostruito, nel 1172, in epoca Normanna da maestranze arabe, mantenendo in parte l’impianto originario. Rappresenta una rara e originalissima sintesi di elementi bizantini, arabi e normanni. La Chiesa basiliana, un tempo parte di un grande e ricco complesso monastico che dominava la valle, si erge ora solitaria in contrada Contura nella fiumara d’Agrò potete raggiungerla da Casalvecchio o dalla costa seguendo la segnaletica dal bivio di Santa Teresa. La bellezza e la genialità della sua costruzione hanno resistito all’incuria e ai terremoti. L’esterno ha un forte effetto pittorico dato dall’alternanza di fasce di mattoni, arenaria, calcare e pietra lavica, l’interno è spoglio (a causa dei saccheggi che la hanno privata dei tesori e degli affreschi bizantini) ma ciò rende ancora più suggestiva la preziosità della sua architettura caratterizzata dalle cupole a spicchi e dalle archeggiature archiacute. L’iscrizione in greco sull’architrave della porta principale ci tramanda il nome dell’architetto Gherardo il Franco, unico fra i “capi mastri” dell’epoca siculo-normanna il cui nome esca dall’anonimato.