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I sentieri dell’Etna tra i boschi di betulle e il castagno dei cento cavalli

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Da Piano Provenzana invece di tornare indietro sulla stessa stada potete ridiscendere in direzione di Fornazzo poiché in questo tratto della strada Mareneve vi è un susseguirsi di diverse tipologie di boschi che variano in funzione dell’altitudine, e vi troverete un bellissimo Bosco di Betulle dell’Etna, che si estende esclusivamente in questo versante da quota 1600 a 1760 m.s.l.m.

Sulle basse pendici del versante orientale dell’Etna, si trovano numerosi paesini agricoli che sfruttano la fertilità del suolo vulcanico per coltivare vite ed agrumi.

Arrivati a Fornazzo, si giunge fino alla possente colata lavica che, nel 1979, ha deviato risparmiando la piccola Cappella del Sacro Cuore (sulla sinistra) anche se si è appoggiata ad uno dei muri ed è penetrata un poco all’interno. La cappella fa parte dei luoghi (numerosi in Sicilia) in cui fedeli vedono, nella deviazione della lava un evento miracoloso, e sono dunque meta di pellegrinaggio. Da Fornazzo una breve deviazione sulla sinistra permette di raggiungere il paese di Sant’Alfio dove, poco distante dal grazioso centro storico, troverete il vecchio patriarca, il Castagno dei Cento Cavalli: la sua età è stimata tra i 2000 e i 4000 anni ed è considerato l’albero più antico e più grande d’Europa. La leggenda vuole che la regina Giovanna d’Aragona ed il suo seguito di cento cavalieri sotto le sue enormi chiome trovarono piacevole riparo. Ritratto e descritto da numerosi viaggiatori e studiosi nel ‘700 e nell’800, il Castagno è oggi, protetto da una recinzione.

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